GIUSEPPE ROSSI / PITTORE / IL DENDRONATURALISMO
LE MIE OPEREChi sono
"Perché dipingo? ... Non è facile rispondere, per me, è soprattutto un’esigenza di vita, molti vivono senza o lontano dall’arte, semplicemente, io non posso ..."
Giuseppe Rossi
Nasce a Roma nel 1958, vive a Manziana dove fin dai 16 anni si affaccia alla pittura, iniziano le prime esperienze in collettive ed estemporanee. A vent’anni nel ’78 fa la sua prima personale a Soriano nel Cimino VT, frequenta l’accademia di belle Arti di Viterbo, si affaccia negli studi di artisti importanti, uno su tutti Pedro Cano. Si trasferisce a Soriano nel Cimino.
Fronde e rami secchi
Marco Scataglini Guarda il video
Il Dendronaturalismo
Tronchi macerati, contorti e nodosi di ulivi e castagni ... Il bruno, l'arancio, il giallo paglierino, ma anche il bianco glaciale un azzurro trasparente sono familiari a chi passeggia, corre e lavora sotto le fronde ombrose estive o fra i secchi rami invernali.
Parola formata da due elementi Dendro - dal greco albero e Naturalismo - nell'arte è un atteggiamento caratterizzato dalla rappresentazione realistica di soggetti. Questa nuova parola è stata coniata dalla Dott.sa Alessandra Corsi laureata in beni culturali e critica d’Arte, per la nuova arte di Giuseppe Rossi , nata appunto dall’osservazione delle piante a tutto tondo per poi incunearsi nei meandri dei tronchi contorti di Olivi e Castagni. L’artista si pone come obbiettivo la “Valorizzazione e la Salvaguardia della natura, attraverso una pittura attenta alle piante vetuste ed in particolare Olivi e Castagni secolari e millenari” per arrivare ad elevare questi a Monumenti Vegetali sino a Monumenti all’Uomo. E’ sempre l’uomo artefice della buona o cattiva sorte della nostra Terra. Il momento ambientale che stiamo vivendo è a dir poco difficile, e chi lavora intorno a questi monumenti lo sa benissimo. La Globalizzazione produce cose buone come lo scambio tra i popoli e le loro culture, ma la terra e l’ambiente spesso non sono pronti a sopportare tutti gli attacchi che arrivano da più parti, sono troppi, veloci e non siamo pronti. Troppo spesso l’ingordigia e l’avidità di pochi producono catastrofi, sfaceli per tanti è questo che sta accadendo alla nostra Terra e di conseguenza alle piante, il nostro territorio con i Castagni, il Salento con gli Olivi, sono presi di mira dai parassiti portati dalla globalizzazione, attaccano le nostre piante che vivono qui da millenni, dal tempo degli Etruschi o dei Messapi e nel giro di pochi anni le stanno distruggendo. Il “Dendronaturalismo” come arte si prefigge di porre l’attenzione a queste piante che regalano alla vista e alla mente viaggi introspettivi, è da questo che la rappresentazione della realtà prende connotazioni astratte o informali, ma è la fantasia dell’artista che sceglie particolari che spesso sfuggono all’osservazione dei più, e decontestualizzando spiazza l’osservatore. L’arte del Rossi è una pittura che prende di pancia, crea vibrazioni agli spettatori presi nei meandri e negli intrichi nodosi delle piante centenarie e millenarie, buchi neri che creano tensioni quasi ti risucchiassero come un Vortice prepotente e potente. Sono i particolari delle piante vetuste che cresciute nel tempo e curate dall’uomo hanno preso quasi le sembianze dell’uomo stesso, forme astruse e zoomorfe c’è tutto e niente, ma la nostra mente osserva e viaggia con la fantasia. E’ partito con il paesaggio naturalistico e le piante erano li presenti ma non prepotenti, poi la forza di queste ha preso il sopravvento fino a risucchiare la mente del pittore e portarlo in un viaggio ancestrale, fantastico, surreale, ora la sua pittura è ma non è ...
E’ “Dendronaturalismo”.
